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| Questa storia è riguarda uno dei più raccapriccianti attacchi all'uomo di sempre.
Tutto iniziò quando l'ingegnere delle telecomunicazioni texano venne trasferito per lavoro in africa. Li conobbe due persone del luogo (entrambi di colore) che divennero subito suoi amici. Il primo gli faceva da autista mentre il secondo lo ha conosciuto in spiaggia durante una festa.
Non ricordo i loro nomi quindi li chiamerò Ingegnere, Autista e Surfista.
I tre col passare del tempo divennero inseparabili passando quasi tutta la giornata insieme, divertendosi in spiaggia e visitando i vari locali.
Un giorno decisero di andare al santuario degli scimpanzè della sierra leone. Un grande parco delimitato da due recinti in cui si possono osservare gli animali in sicurezza. La riserva ospitava una grande colonia di scimpanzè comandate da Bruno un grosso maschio di 90kg. Era fuggito.
In macchina l'Autista è alla guida, davanti vicino al guidatore è seduto il Surfista e dietro c'è l'ingegnere ed altri due loro amici.
Mentre costeggiano il santuario notarono un grosso masso sulla strada, ci risero sopra senza badarci troppo e proseguirono. Più avanti la boscaglia si infittiva. A un certo punto da dietro un cespuglio emerse una figura enorme. Era Bruno, lo scimpanzè. Avanzò verso il veicolo ringhiando. L'Autista capì subito che la situazione era rischiosa così inseri la retromarcia e spinse al massimo. Finirono addosso al masso che avevano superato prima e l'auto si spense. Bruno fu li in meno di un secondo, con un solo pugno sfondò il finestrino del passeggero e afferrò il Surfista. Portò la mano dell'uomo alla bocca e morse staccandogli tre dita. L'Autista rimise in moto ma preso dal panico finì per schiantarsi sulla recinsione del santuario dopo aver percorso un centinaio di metri.
Gli uomini scesero dalla macchina. Il Surfista perdeva molto sangue e aveva bisogno di soccorso. Dovevano portarlo alla repeption del santuario.
La guida spaventata fuggi via senza aspettare gli altri. I quattro rimasti iniziarono ad incamminarsi quando Bruno tornò alla carica. Afferrò il Surfista scaraventandolo a terra e gli morse un piede riducendolo a brandelli. L'ingegnere disse agli altri due di andare avanti per chiamare aiuto. In quel momento fu pervaso da una rabbia bestiale, prese un grosso bastone e lo diede in testa allo scimpanzè più volte. Gli urlò contro tanto da spaventarlo. Bruno divenne sottomesso e se ne andò.
L'ingegnere prese in spalla il Surfista, dovevano camminare un po' prima di arrivare alla reception. Tra gli alberi sentirono le urla di altri scimpanzè. Erano li ed erano tantissimi. Ogni tanto ne intravedevano qualcuno tra i rami.
Arrivati alla reception riincontrarono i loro due amici e venne chiamato un elicottero per soccorrere il Surfista. Arrivò subito e l'uomo venne elitrasportato all'ospedale. L'ingegnere era molto preoccupato per le sue condizioni dato che le ferite erano brutte ed avevano dovuto camminare a lungo nel fango. A quel punto arrivò una macchina della forestale. Nel cofano era conservato qualcosa che l'Ingegnere non potrà più dimenticare per il resto della sua vita.
L'autista giaceva morto. Le mani, i piedi, la mandibola e i genitali erano stati strappati. Lo stomaco era aperto e gli intestini erano stati tirati fuori. I suoi occhi erano sbarrati e dimostravano quanto orrore e dolore avesse dovuto provare negli ultimi istanti di vita. Era stato letteramente sviscerato.
Una settimana più tardi chiamò il Surfista dall'ospedale per dire che stava bene.
Nei mesi a venire gran parte dei più di 50 scimpanzè fuggiti tornarono al santuario. Al giorno d'oggi solo in 5 mancano all'appello tra cui Bruno.
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